Judo per ipovedenti e ciechi, a Roma assegnati i titoli italiani

In contemporanea all’evento nazionale, la palestra dell’Istituto Raffaello ha ospitato il “Randori Day”, manifestazione promozionale dedicata principalmente a piccoli judoka, abbinando una lezione tecnica all’aspetto prevalentemente ludico
21.09.2015 22:53 di Massimiliano Morelli Twitter:    vedi letture
Judo per ipovedenti e ciechi, a Roma assegnati i titoli italiani

Sabato 19 settembre, il tatami dell’asd Miriade è tornato ad essere l’epicentro del judo per ipovedenti e ciechi. A meno di un anno dalle Paralimpiadi, Roma ha lanciato la lunga volata per un sogno chiamato Rio2016, il cui unico candidato ancora in lizza è Simone Cannizzaro, chiamato a sostenere l’onere di riportare il judo italiano al massimo appuntamento sportivo, dopo aver marcato visita a Londra nel 2012.
Sulla preparazione del jukoda c’è poco da dire, oltre all’oro nella propria categoria di peso (la -73 chilogrammi), nei match cosiddetti di controllo è riuscito a imporsi anche su atleti normodotati, favorendo le valutazioni dello staff della Nazionale italiana, ormai concentrato sull’Europeo IBSA che si terrà il 25 novembre a Lisbona, ultimo appuntamento ufficiale della stagione.

“Questa responsabilità non la sento – confessa Cannizzaro – perchè lavoriamo in un gruppo e non sono da solo a preparare gli incontri. Spero di andare a Lisbona e fare bene, perchè è l’ultima gara che conferisce punteggio per una qualifica a Rio2016. Spero di arrivare in forma a Lisbona e di fare un buon risultato”.

Detto di Cannizzaro, gli altri titoli italiani maschili sono stati assegnati a Matteo Barilli (Liguria NV, 66kg), Alessio Benvenuti (UIC Pisa, 81kg), Enrico Cecchini (Ayumi Ashi JC, 90kg) e Ubaldo Cecilioni (Centro Judo Tifernate, 100kg). Nelle competizioni femminili, medaglie d’oro per Benedetta Spampinato (Unicorno Onlus, 48kg), Matilde Lauria (NV Napoli, 66 kg) e Michela Peli (ASDIVE Venezia, 78kg).

Di grande valenza è stata la fase non ufficiale delle gare, quando atleti con disabilità visiva e judoka normodatati (che prendono parte alle gare FIJLKAM) si sono confrontati in 7 competizioni misurate e graduate secondo le proprie capacità. Un passo oltre i regolamenti, che ha permesso di far comprendere al pubblico presente che sul tatami la vittoria tiene conto solo della preparazione tecnica e fisica, tanto da arrivare ad assegnare la vittoria ad un judoka con disbilità su un atleta normodotato. Un segnale che, se prontamente captato, potrà fornire al mondo FISPIC (Federazione Italiana Sport Paralimpici per Ipovedenti e Ciechi) un notevole incremento di gare, aspetto che ora penalizza fortemente la preparazione degli atleti di interesse nazionale che si devono confrontare con i colleghi stranieri.
Nel complesso sono stati 16 i judoka iscritti, compresi i 4 del settore promozionale: Valerio Arancio Febbo ed Emilia Fares dell’asd Miriade (Esordienti), Niccolò Pirosu dell’asd Sfera (Cadetto) e Manuel De Santis del Judo Club Mezzarome (Cadetto), per un totale di 11 società rappresentate.

In contemporanea all’evento nazionale, la palestra dell’Istituto Raffaello ha ospitato il “Randori Day”, manifestazione promozionale dedicata principalmente a piccoli judoka, abbinando una lezione tecnica all’aspetto prevalentemente ludico.