Daniela Di Bari riparte dal Caira Cassino

22.09.2012 14:17 di Alessandro Pizzuti Twitter:    vedi letture
Fonte: Valeria Ancione / corsport.it
Daniela Di Bari riparte dal Caira Cassino
© foto di Foto Alessandro Pizzuti

Un sms. La rettifica alla convocazione per il ritiro estivo. «Cordialità e distinti saluti». Così la S.S.Lazio femminile ha chiuso la porta in faccia a Daniela Di Bari, dopo 22 anni, di cui gli ultimi 8 da capitano. Ventidue anni calpestati da tre parole: cordialità e distinti saluti. Che equivalgono a un precipizio per chi, come Daniela, ha vissuto la sua lunga storia nella Lazio né più né meno come una storia d’amore. La società dove ha iniziato da bambina e dove voleva finire: non adesso, non a 33 anni però, quando il piacere di giocare a pallone non conosce la parola fine e il desiderio di vivere fino in fondo una Champions diventa un doping motivazionale. Ma i problemi con la dirigenza biancoceleste sono riesplosi quest’estate. «Non ho deciso io di non giocare più nella Lazio - spiega Daniela - Ho chiesto fino al giorno prima del ritiro di poter partire, mi è stato detto di no». Si fa fatica a pensarsi fuori da un mondo che ti ha accompagnato in ogni passo della tua vita, come una famiglia, come una certezza.

Nemmeno i sacrifici, i ricordi meno belli, e anche i soldi rimessi nella società, riescono a distoglierla dalla sofferenza per essere stata privata di un pezzo della sua vita. Si fa fatica è vero, ma anche da un «cordialità e distinti saluti» si deve ripartire. E Di Bari ricomincia da tre, come diceva Massimo Troisi: da se stessa, dal calcio e dal Cassino. «Sono andata a Cassino per allenarmi, in attesa di trovare una squadra. Mi hanno accolto come se fossi stata sempre una di loro. Ci ho pensato molto, non volevo scendere di categoria. O forse semplicemente continuavo ad aspettare la Lazio. Poi ho scelto di firmare e giocare con questo gruppo straordinario, unito, vero». C’è tutto in questa svolta improvvisa e non cercata. Perché Daniela ha dovuto fare i conti con se stessa prima di ogni cosa. Il risultato è stato sofferto ma positivo. E adesso è una giocatrice del Cassino di A2, almeno per questa stagione. Ieri la firma con il presidente, Alessandro Oliva, che l’ha corteggiata, offrendole quanto più la società potesse. Certe belle storie nascono per caso. «Ho iniziato ad allenarmi con loro ad agosto, mentre la Lazio era in ritiro a Fiuggi e io non volevo altro che essere lì con le mie compagne. Quando ho fatto la borsa per Cassino non riuscivo a trovare una maglietta, un pantaloncino che non fossero della Lazio. Ma in quel primo allenamento ho capito che queste ragazze sono fantastiche, mi sono sentita a mio agio subito e non lo credevo possibile. Hanno fatto di tutto per convincermi a firmare».

La verità è che Daniela Di Bari, ex capitano storico della Lazio, è riuscita a fare un passo avanti per sbirciare oltre quel confine tracciato in 22 anni e ha deciso da sola di smettere di aspettare la convocazione, ha capito che non si può vivere in sospeso e che c’è sempre un punto da cui ricominciare, perché un punto segna una fine ma traccia anche un inizio. E forse sarà più dura per la Lazio fare a meno del suo capitano Di Bari che viceversa. Il Cassino intanto ringrazia: cordialità e distinti saluti.