La Danimarca è una superpotenza mondiale della pallamano (handball), uno sport brutale, velocissimo e tecnico. ma c’è un dato che merita attenzione: storicamente, le donne danesi hanno spesso raggiunto un livello di dominio sui tornei internazionali che i colleghi uomini, pur essendo fortissimi, non riescono a eguagliare con la stessa costanza e superiorità. il segreto non è solo il talento, ma una tattica storica supportata da un sistema che il settore maschile, per un motivo interessante, non è riuscito a replicare.
La forza killer della base no-profit
mentre in molti paesi l’eccellenza sportiva è lasciata ai club isolati, la danimarca ha costruito un sistema di successo basato sullo sviluppo collettivo.
- la strategia della base: la pallamano in danimarca è gestita da associazioni sportive locali senza scopo di lucro. l’obiettivo non è il profitto, ma lo sviluppo collettivo e la tattica di squadra, generando atlete con un’altissima intelligenza di gioco.
- l’investimento pubblico mirato: lo stato garantisce un sostegno strutturale allo sport femminile, investendo in impianti e allenatori qualificati per le giovani atlete. l’alto livello di parità di genere nella cultura danese si riflette in una crescita costante del settore femminile.
La superiorità tattica: il gioco fluido e la regola del pivot
il vero elemento distintivo che spiega il dominio femminile è l’evoluzione del gioco stesso. la pallamano maschile è diventata molto fisica e dipendente dai tiratori da lontano.
- la fluidità vincente: le danesi, invece, eccellono nell’imprevedibilità. padroneggiano il gioco del pivot (il centrale d’attacco) e la rapidità dei passaggi in un modo che disorienta le difese. mentre gli uomini a volte prediligono la forza, le donne sfruttano la velocità di scambio per trovare il varco interno.
- difesa adattabile: la loro difesa è spesso meno rigida e più “adattabile”, capace di passare rapidamente da una marcatura a zona a una più aggressiva, sfruttando un’agilità e una coordinazione superiore.
Il fattore determinante: l’esodo che rompe il sistema maschile
il settore maschile danese è forte, ma non domina con la stessa autorità del femminile. perché?
- il “fenomeno” dei club maschili: i migliori giocatori danesi vengono acquistati prestissimo dai top club della bundesliga (la lega tedesca, la più ricca d’europa) o della francia. qui sono sottoposti a un regime di gioco più individuale e fisico, che li allontana dal sistema di sviluppo tattico collettivo danese che li ha formati.
- il percorso femminile (la coesione): la pallamano femminile non ha lo stesso flusso di denaro e lo stesso esodo dei talenti. di conseguenza, le migliori giocatrici danesi tendono a rimanere più a lungo nei campionati nazionali, mantenendo il nucleo della squadra nazionale forte, coeso e perfettamente allineato alla filosofia di gioco danese.
in sostanza, il settore femminile ha mantenuto la sua coerenza tattica grazie a una minore “dispersione” da parte dei grandi capitali esteri, permettendo al loro modello di eccellenza di restare integro e vincente.