Olimpiadi l'esordio della Gran Bretagna

25.07.2012 11:58 di  Alessandro Pizzuti   vedi letture
Fonte: sky.it
Olimpiadi l'esordio della Gran Bretagna

La corsa all'oro dei Giochi 2012 comincia con il calcio: mercoledì, a Cardiff, il team femminile del Regno Unito sfiderà la Nuova Zelanda e anticiperà così l'apertura delle Olimpiadi. L'Argentina è campione uscente fra gli uomini (sì, alla faccia di chi sostiene che Messi non ha vinto nulla a livello di nazionale), gli Stati Uniti in campo femminile. Sempre presente ai Giochi dell'era moderna - anche se solo a livello dimostrativo nel 1896: vi parteciparono le squadre di Atene, Izmir e la nazionale danese - il calcio alle Olimpiadi non è mai stato un vero protagonista, eppure ha una storia notevole.

Non ha mai visto un successo del Brasile eppure ha applaudito il trionfo dell'Ungheria di Puskas e Hidegkuti, forse la migliore nazionale di sempre. L'Italia è salita sul podio una sola volta (vincendo, nel 1936), mentre è proprio ai Giochi che il calcio africano ha ottenuto i suoi migliori risultati, con gli ori della Nigeria di West, Kanu, Oliseh e Okocha nel 1996 e del Camerun di Eto'o, Mboma e Wome nel 2000. Poi, soprattutto, per quasi 40 anni è stato terreno di caccia grossa per il calcio dei paesi europei del blocco socialista: appunto l'Ungheria (tre volte: 1952, 1964 e 1968), l'Unione Sovietica di Jascin nel 1956, la Jugoslavia a Roma 1960, la Polonia nel 1972, la Germania Est di Schade, Hoffman e Hafner nel 1976, la Cecoslovacchia nel 1980. Segno evidente che, sotto l'egida del patto di Varsavia, il calcio olimpico veniva preso davvero sul serio.

Del resto, fra il 1972 e il 1980, tutte le medaglie del calcio finirono oltre cortina dal momento che, oltre agli ori di Polonia, Germania Est e Cecoslovacchia, furono "socialiste" anche le medaglie di argento (rispettivamente appannaggio di Ungheria, Polonia e Germania Est) e di bronzo (Germania Est e, per due volte, Urss).

Poi vennero le Olimpiadi americane di Los Angeles, in cui l’albo d’oro riporta, per la prima volta dal 1948, la vittoria della medaglia d’oro ad una nazione orientale, nel caso di specie la Francia, che in finale aveva battuto il Brasile. Attenzione, però: i Giochi del 1984 furono quelli del boicottaggio operato da quasi tutti i paesi del blocco orientale, eccezion fatta per la Jugoslavia (che peraltro vinse il bronzo) e la Romania. Era, tuttavia, un segnale: il dominio olimpico del calcio socialista, tuttavia, era agli sgoccioli, perché agli sgoccioli era anche quel mondo. Ecco allora, nel 1988, il canto del cigno, quando l’Urss di Michailichenko, Dobrovolskij e Savicev sconfisse 2-1 in finale il Brasile di Romario. Ma la perestrojka di Gorbaciov era ormai inarrestabile, in tutto il blocco si assisteva al rovesciamento dei governi filosovietici e a breve anche il Muro di Berlino sarebbe caduto. E così di Urss, Cecoslovacchia, Germania Est e Jugoslavia, le grandi del pallone ai Giochi, non rimane che il ricordo.